Blog, Ricette

Granchio blu: ricette con olio evo

granchio blu

GRANCHIO BLU:

COME CUCINARLO E VALORIZZARLO CON L’OLIO EVO

Il Granchio blu, attualmente, è famoso per aver invaso le spiagge del Veneto (e non solo!). Ma come possiamo cucinare questo abitante del mare valorizzandolo? Ecco che l’olio EVO diventa un ottimo alleato per esaltarne il sapore nelle diverse preparazioni.

MA COSA DIFFERENZIA IL GRANCHIO BLU DALLE ALTRE SPECIE DI GRANCHI?

In primis il colore che appare grigio-verdastro sul dorso per prendere sfumature di colore blu su zampe e chele. La sua carne è magra, ricca di nutrienti come la vitamina B12, ed è presente in quantità più abbondante rispetto ai granchi locali autoctoni.

Il sapore, una volta estratto dal carapace, è delicato e tendenzialmente dolce come avviene per gamberi e astice. Non a caso il nome scientifico è Callinectes sapidus, che significa “granchio bello e saporito”.

Parlando invece di prezzi, quello del granchio blu varia da pescheria a pescheria e di zona in zona, ma certo è che rimane facilmente accessibile rispetto ad altre avrietà.

COME SI CUCINA IL GRANCHIO BLU?

Diversi sono i modi di cucinare questo esemplare, ma ci teniamo a precisare che il consumo è sempre previa cottura. Non tentate di fare abbinamenti per colore. La cosa interessante è infatti che una volta cotto, il granchio blu cambia colore e il suo carapace diventa rosso!

Importante da sapere per chi è attento a tavola è che essendo povero di calorie, questo crostaceo è perfetto anche per chi ama tenersi leggero.

Ecco un paio di idee di ricette con il tanto acclamato Granchio blu e con l’ Olio Evo che vi proponiamo noi di Evo del Borgo:

SPAGHETTI CON IL GRANCHIO BLU.

In questo caso, dopo aver sbollentato il granchio, si apre il carapace e le zampe e si procede all’estrazione della polpa. Non buttare via il carapace! Creando un soffritto a parte, di cipolle tritate fini e olio Evo, aggiungendo il carapace e un po’ d’acqua creerai la bisque, ossia il sugo base d’accompagnamento. Una volta realizzato il sugo filtralo.

Cuoci a parte gli spaghetti. Appena scolati, manteca gli spaghetti con la bisque filtrata aggiungendo la polpa di granchio blu spezzettata. Per dargli un tocco fresco aggiungi a freddo un filo di olio EVO aromatizzato al limone. Il gusto sarà sorprendentemente estivo!

INSALATA PICCANTE DI GRANCHIO BLU.

Come entrée (antipasto) un bocconicino di insalata piccante di granchio blu può essere accattivante per il palato. La preparazione è molto semplice. Sempre previa bollitura, aprire il carapace e spolpare il granchio.

Sminuzzare la polpa e aggiungere un po’ di prezzemolo tritato. Verificate la sapidità della polpa e di conseguenza salate (il pesce è solitamente saporito già in partenza per cui non esagerate).

Terminate mettendo qualche goccia, senza esagerare, di olio evo aromatizzato al peperoncino. Darà la grinta a inizio pasto.

Mi raccomando, in questa ricetta integrate l’Olio Evo aromatizzato al peperoncino con Olio Evo, perché l’aroma del peperoncino deve essere un accenno e non un eccesso!

Un’alternativa a chi non ama il sapore del peperoncino è di condire la polpa di granchio con un trito di olive verdi denocciolate. Anche qui non esagerate con le dosi di olive.

PERCHÉ IL GRANCHIO BLU È CONSIDERATO DANNOSO?

Questa tipologia di granchio il cui nome completo sarebbe “Granchio Reale Blu” è originaria della sponda occidentale dell’Atlantico, in particolare nelle regioni degli Stati Uniti e dell’Argentina.

E’ una specie in grado di “galleggiare” e “nuotare” nell’acqua e si contraddistingue per essere un aggressivo e veloce predatore.

Il granchio blu infatti rispetto ad altre tipologie, ha devastato l’ecosistema della laguna e del Delta del Po in veneto, ma nono solo; anche in tutto il Mediterraneo.

Divora decimando anguille, cozze, vongole e devasta le reti da pesca con la forza che nelle chele.

Secondo i dati di Federagripesca, solo quest’anno oltre il 50% della produzione di vongole è stata danneggiata dal granchio blu.

Il pericolo di questa specie è che riesce a spingersi anche lungo i corsi dei fiumi, poiché è in grado di tollerare salinità inferiori a quelle del mare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *